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Le “invenzioni di tante opere”

Domenico Fontana (1543-1607) e i suoi cantieri

a cura di Nicola Navone, Letizia Tedeschi, Patrizia Tosini

pp. 346, CHF 35.- (in conto vendita)

Il volume indaga l’opera dell’architetto Domenico Fontana (Melide, 1543 - Napoli, 1607), focalizzando l’attenzione sui suoi cantieri, caratterizzati dal dialogo tra artisti e maestranze che collaborano alla realizzazione delle fabbriche da lui progettate e dirette. Nei cantieri di committenza papale e reale (a Roma, ad esempio, la cappella Sistina in Santa Maria Maggiore, il palazzo Lateranense, la Scala Santa, l’obelisco Vaticano in piazza San Pietro; a Napoli, il palazzo Reale e gli interventi nel duomo; a Salerno e Amalfi, le cripte delle cattedrali) al lavoro di muratori, vetrai, stagnai e fabbri si sovrappone l’opera delle botteghe artistiche di pittori, scultori, bronzisti, stuccatori, indoratori, incisori: di questa straordinaria coralità, che unisce le più diverse competenze, il volume offre un’approfondita e sfaccettata disamina.

Dagli esordi romani di Domenico Fontana e dell’impresa familiare, dalla sua affermazione durante il pontificato di Sisto V (1585-1590) all’opera compiuta a Napoli, dal 1592, per i viceré spagnoli, una lettura in parallelo delle opere romane e di quelle napoletane, mai prima svolta in questi termini, lascia emergere con evidenza la complessità e la modernità che caratterizza i cantieri del Fontana sia in termini di risorse (economiche, materiali, umane) sia di competenze professionali.

I saggi dipanano il complesso intreccio che si crea tra architettura e decorazione, tanto a livello di progetto, quanto nel processo di messa in opera, aggiornando e arricchendo le conoscenze sull’architetto.



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