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Cenni storici

ll cammino verso la parità di genere

L’uguaglianza di genere è una tematica di cui oggigiorno si parla spesso, ma non è sempre stato così: la nostra cultura deriva da una tradizione patriarcale in cui i compiti e i diritti venivano determinati attraverso ruoli tradizionali di donne e uomini. Ad oggi, la strada che porta alla parità di genere è ancora in fase di costruzione ma la via è stata imboccata e i passi avanti fatti nel corso della storia sono numerosi.

XX secolo: primi passi verso la parità

Il Novecento dà il via a nuove e importanti conquiste che mirano al raggiungimento della parità di genere:

1911: Giornata internazionale della donna

La Svizzera celebra per la prima volta la Giornata internazionale della donna, riconosciuta dall’ONU nel 1977, un evento simbolico che preannuncia un impegno maggiore nei confronti delle questioni di genere.

1971: diritto di voto alle donne

Chiamati alle urne, gli uomini accolgono il diritto di voto e di eleggibilità delle donne a livello federale. Il grande traguardo del suffragio femminile fu introdotto dopo 123 anni dalla creazione dello Stato federale con il 66% di favorevoli e il 34% di contrari. Da questo momento in poi alle donne è consentito ricoprire cariche politiche.

1981: parità tra i sessi nella Costituzione

L'iniziativa popolare «per l'eguaglianza dei diritti tra uomo e donna», lanciata dal Congresso femminile svizzero nel 1976, viene approvata dal Consiglio federale, seppur in una versione più moderata. Entra dunque in vigore l’articolo 8 capoverso 3 della Costituzione federale che sancisce la parità tra i sessi nella famiglia, nell'istruzione e nel lavoro, compreso il diritto a una pari retribuzione.

1984: la prima Consigliera federale

Elisabeth Kopp diventa la prima donna a ricoprire il ruolo di Consigliera federale, lanciando un messaggio a tutta la Svizzera: la politica è anche femminile.

1985: nuovo diritto matrimoniale

Il popolo accoglie in votazione referendaria il nuovo diritto matrimoniale basato sul partenariato tra pari nonché sulla responsabilità congiunta di donna e uomo per la cura e l’educazione dei figli, e per il mantenimento della famiglia (In vigore dall’1.1.1988).

1988: creazione dell'UFU

Viene creato l'Ufficio federale per l'uguaglianza fra uomo e donna (UFU). Tale apertura fu seguita da simili iniziative in alcuni cantoni, nelle amministrazioni pubbliche e anche nelle grandi imprese, che iniziarono a istituire appositi uffici per la promozione della parità.

1990: suffragio femminile in Appenzello interno

In seguito all'approvazione di un ricorso del Tribunale federale, il Cantone di Appenzello Interno è costretto a introdurre il suffragio femminile, diventando così l'ultimo cantone della Svizzera a concedere il diritto di voto alle donne.

1991: primo sciopero nazionale

Il 14 giugno 1991, in occasione del 10° anniversario dell’iscrizione nella Costituzione dell’articolo che garantisce uguali diritti a uomo e donna, mezzo milione di donne partecipa allo sciopero nazionale delle donne che attira l’attenzione internazionale.

1996: entrata in vigore della LPar

Il 1° luglio 1996 entra in vigore la Legge federale sulla parità dei sessi (LPar) che sancisce l’uguaglianza di genere nei rapporti di lavoro, vietando discriminazioni nella vita professionale in materia di assunzione, attribuzione di compiti, condizioni di lavoro, retribuzione, formazione di base e continua, promozione, licenziamento e molestie sessuali.

1997: revisione dell'AVS

Attraverso la decima revisione dell'Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) viene indetto il diritto a una rendita autonoma per le donne coniugate con l'introduzione dello splitting e degli accrediti per compiti educativi e assistenziali. Per preservare la cosiddetta neutralità dei costi, l'età del pensionamento per le donne fu elevata da 62 a 64 anni.

XXI secolo: la strada per l’uguaglianza continua

Il nuovo millennio si apre con uno sguardo nuovo nei confronti delle tematiche di genere, argomento sempre più discusso e la cui importanza viene più raramente messa in discussione. I risultati ottenuti nell’ultimo ventennio sono numerosi e tra questi si annoverano i seguenti:

2005: indennità di maternità

Entra in vigore l'indennità di maternità per le donne attive professionalmente. A seguito di una votazione popolare, le neomamme hanno diritto a 14 settimane di congedo di maternità retribuito, durante le quali ricevono l'80% del loro reddito abituale.

2010: Consiglio federale al femminile

Per la prima volta nella storia, la maggioranza del Consiglio federale è costituito da donne.

2019: secondo sciopero nazionale

Il 14 giugno 2019 si svolge il secondo sciopero nazionale delle donne. Attraverso lo slogan «Più tempo. Più salario. Più rispetto» oltre mezzo milione di donne e uomini partecipa a numerose dimostrazioni e iniziative in tutta la Svizzera per chiedere uguaglianza e giustizia nella vita sociale, professionale e privata.

1° luglio 2020: modifica della LPar

Entra in vigore la modifica della Legge federale sulla parità dei sessi (LPar) del 1996 che introduce l’obbligo per le aziende con almeno100 dipendenti di svolgere un’analisi interna della parità salariale e di farla verificare da un organo indipendente.

1° gennaio 2021: quote ai vertici

Vengono inserite delle quote femminili per i vertici aziendali. Le grandi società quotate in borsa devono avere almeno il 30% di donne nei consigli di amministrazione e il 20% nei consigli esecutivi. Se così non fosse, le ragioni devono essere indicate nella relazione sulla remunerazione agli azionisti.

1° gennaio 2021: congedo paternità

Viene introdotto il congedo di paternità pagato. Da questo momento i neo-padri possono fruire di un congedo pagato di due settimane entro sei mesi dalla nascita di un/a figlio/a.

1° luglio 2022: matrimonio per tutti

Entra in vigore il «matrimonio per tutti», accettato dal popolo con una netta maggioranza del 64%. Le coppie omosessuali hanno ora il diritto di sposarsi in maniera equiparata sia dal punto di vista simbolico che da quello giuridico.

Sebbene la parità tra donna e uomo sia legalmente raggiunta, ciò non significa che, di fatto, molte discriminazioni di genere sussistano ancora sul nostro territorio. La sotto-rappresentanza femminile ai vertici e in politica, le difficoltà nella conciliazione famiglia-lavoro, la persistente violenza di genere, sono solo alcune delle problematiche tutt’ora presenti. In Svizzera e nel mondo la lotta verso la completa parità di genere non è dunque terminata: molte sono le sfide che ci attendono in futuro, ma uno sguardo al passato e ai traguardi che sono stati raggiunti grazie all’impegno di donne e uomini, possono darci speranza per un’avvenire privo di discriminazioni e all’insegna dell’uguaglianza e del rispetto.